Elba tour
Dopo due anni di attesa e tante ore passate al computer, cercando di
disegnare il percorso perfetto, finalmente sono riuscito a trovare un
compagno di viaggio, che con entusiasmo ha accettato la sfida di girare
l'Isola d'Elba in mountain bike!
Avevamo in mente di andare piano,
fermarci per fare foto, goderci l'acqua fresca di una fontana,
chiacchierare con un vecchietto seduto in piazza di qualche paesino,
fare un bagno in qualche caletta sperduta, insomma volevamo "viaggiare".
Vi racconto come è andata.
Confortati dalle ottime previsioni
meteo, decidiamo di partire il 9 giugno alle 4 di mattina...una levataccia
ma per l'Elba tour questo e altro. Bici e bagagli in auto, caffè e
via...si parte alla volta di Piombino, che raggiungiamo con più di un'ora
di ritardo rispetto al previsto, a causa del traffico sul grande
raccordo anulare di Roma. Riusciamo comunque a salire sul tragetto delle
13:30, dopo aver lasciato l'auto in uno dei tanti parcheggi del porto
di Piombino.
Tutti "gasati" per l'inizio dell'avventura, ci godiamo
la traversata fino a Portoferraio sul solarium del tragetto, scattando
un po' di foto a mano a mano che ci avviciniamo all'isola d'Elba.
Scesi
a Portoferraio, ci dirigiamo subito verso il mare e dopo vari
saliscendi arriviamo ad Enfola, un promontorio unito al resto dell'isola
da un basso istmo: prima sosta foto! Risaliamo sulla strada principale
su una bella salita e capiamo che ci attenderanno molti saliscendi nei
successivi due giorni. Dopo pochi chilometri, giungiamo ad un gruppo di
case sul mare e passando davanti ai tavolini di un ristorante
(fortunatamente chiuso), imbocchiamo la prima sterrata del tour. A
tratti il sentiero non è affatto agevole, ma a tratti diventa molto
interessante perché immerso nella boscaglia con vista mare.
Usciamo
poi su una strada asfaltata che ci permette di ammirare la spiaggia del
Forno e facciamo il pari e dispari per una sosta bagno, ma optiamo per
proseguire. Giunti sulla provinciale, proseguiamo dritti verso Procchio,
località molto nota e frequentata, soprattutto da stranieri.
A
Procchio sostiamo per mangiare qualcosa e bere una birra fresca e
incontriamo un gentile signore che ci dà qualche consiglio sul percorso.
Da quel punto in poi, ci inoltriamo all'interno dell'isola, per
scoprire l'Elba più selvaggia e lontana dal turismo di massa, ed infatti
è un susseguirsi di panorami, profumi, salite impegnative e discese
tecniche completamente immerse nella boscaglia, che ci regalano emozioni
forti!
Giunti a Poggio, proseguiamo su asfalto fino a Marciana,
piccolo e caratteristico paesino a 375m s.l.m., che ancora oggi conserva
quell'impronta medioevale di un tempo, dalle porte d'accesso, alle
strette viuzze a gradoni, ornate da piante e fiori che i marcianesi
coltivano sui propri balconi. Poco distante, immersa nei boschi di
castagni e lecci, sgorga la rinomata sorgente di Napoleone, dove
ovviamente ci fermiamo per dissetarci. Pochi chilometri dopo,
riprendiamo su un sentiero sterrato in discesa, davvero entusiasmante,
perché tutto pedalabile e coperto dal bosco, che in poco tempo ci porta
sul mare alla splendida spiaggia del Cotoncello, in località
Sant'Andrea, una delle più belle che abbiamo visto durante il viaggio.
Da lì, risaliamo in collina e finalmente arriviamo in hotel, dove ci
attende una cena nel giardino esterno con splendido panorama serale.
All'indomani
sveglia comoda, colazione e si riparte sulla provinciale che, nella
parte occidentale dell'isola d'Elba, segue la costa in maniera precisa,
senza grossi saliscendi. Attraversiamo paesini tipici elbani (Chiessi,
Pomonte) e spiagge famose (Fetovaia, Cavoli). Superata Marina di Campo,
la provinciale lascia il litorale e si inerpica verso l'interno per poi
ributtarsi sulla costa, in località Lacona. Nella discesa a velocità
sostenuta con curve e controcurve, ci prendiamo il lusso di superare
addirittura una moto. Lasciamo la provinciale e percorrendo strade
secondarie, giungiamo a Capoliveri, famosa per la Legend Cup, inserita
fra le prove del Campionato del mondo MTB (mountain bike) Marathon. Il
grazioso paese, situato in collina ed al centro di una verde penisola,
domina il mare circostante, dando la possibilità di ammirare panorami
stupendi su gran parte dell'Elba e le isole circostanti dell'Arcipelago
toscano. Dopo un breve consulto, decidiamo di trovare un hotel vicino al
mare per fare un bagno nel meraviglioso mare dell'Elba, cui segue una
meritata cena all'aperto, davanti ad un fantastico panorama sulla baia
di Pareti.
La terza ed ultima tappa del viaggio si rivelerà la più bella, ma anche la più faticosa.
Come
il giorno precedente, saliamo sulle biciclette intorno alle 10:00 e
iniziamo subito con una salita molto panoramica, che dal livello del
mare ci porta a 170m di quota in pochissimi chilometri, fino ad
intersecare uno dei sentieri principali del bike park di Capoliveri.
Euforici ci godiamo il percorso in compagnia di decine di altri bikers e
passiamo nei pressi delle miniere a cielo aperto, testimoni della
passata realtà economica dell'Isola. Dopo qualche chilometro in piano,
riprendiamo a salire fino ad arrivare in un punto molto panoramico,
adatto per fare alcune foto. Segue una lunga ed entusiasmante discesa
con vari tornanti di circa 2.5 chilometri. Al termine della discesa
intravediamo tra la vegetazione una spiaggetta meravigliosa
(Buzzancone), incastonata fra due promontori rocciosi, praticamente
deserta e senza servizi di alcun genere. Indossiamo di gran carriera i
costumi da bagno e ci tuffiamo in mare.
Riprese le bici, percorriamo
un sentiero che segue la costa, fino ad arrivare a Porto Azzurro, uno
dei comuni più famosi dell'Elba. Ci facciamo un giretto per gli stretti
vicoli del centro storico, dove sostiamo per fare uno spuntino, sapendo
che da quel memento in poi ci attendono delle salite toste.
Infatti,
appena usciti dal paese, prendiamo una sterrata che, dopo poche
centinaia di metri, si inerpica verso l'interno dell'isola con pendenze
importanti. Ma la fatica è più che compensata dalla bellezza selvaggia
del sentiero, di origine romana, sia per i panorami, che per la flora
che ci circondano. Ad un tratto giungiamo su una sterrata più larga e
battuta e un cartello attira la nostra attenzione, annunciando la
presenza a pochi metri di un punto ristoro, il cui nome, Terra e Cuore,
ci fa ben sperare. E le nostre aspettative non vengono deluse, in quanto
siamo accolti in maniera veramente cordiale da Vincenzo, che ci propone
diverse specialità gastronomiche da lui prodotte in loco. Optiamo per
un gelato alla vaniglia con latte di capra, davvero squisito, che
gustiamo davanti ad un panorama unico che spazia su gran parte
dell'isola d'Elba, sia verso la baia di Portoferraio che verso Porto
Azzurro, dall'isola di Montecristo alle isole di Pianosa e Capraia.
Ci
vorremmo intrattenere a lungo, ma il tempo stringe e salutiamo
Vincenzo, che ci regala anche una confettura di marmellata. Proseguiamo
lungo il percorso GTE (Grande Traversata Elbana), l'itinerario
principale che attraversa l'isola, passando sui rilievi che formano
l'ossatura dell'Elba. A volte la pendenza della salita ci costringe a
fare tratti a piedi, ma questo ci agevola a trovare diversi punti per
delle foto meravigliose. Raggiungiamo Cima del Monte (509 m), da cui
inizia una lunga discesa, che a tratti diventa abbastanza tecnica sui
sentieri Elba Gravity. Giungiamo poi a Nisporto sul mare per una sosta
rigenerante ed infine ci fermiamo in un hotel a pochi chilometri da
Portoferraio, giusto in tempo per un bagno in piscina. Poi subito a cena
per recuperare le energie profuse nella lunga tappa.
L'indomani ci
basta un'ora per arrivare a Portoferraio e imbarcarci alla volta di
Piombino, dove riprendiamo l'auto per tornare a casa.